Recensione di “Per Aspera Ad Astra”, un fantasy italiano

da | Giu 16, 2024 | Recensioni, Fantascienza, Fantasy, Romantico

Come sappiamo, l’ondata di fantasy e fantascienza è arrivata anche nel nostro Paese, facendo emergere nuove penne e nuove voci. Come nel caso di Chiara Saccuta, giovanissima scrittrice italiana che nel 2023 ha pubblicato con Lumien Per Aspera Ad Astra. L’opera, ci fa sapere l’autrice stessa, convoglia ben tre generi: fantasy, fantascienza e romance.
Qui sotto parlerò del libro e vi devo avvertire che ci saranno alcuni spoiler minori.

La trama

La premessa di questo libro mi ha catturata dalle prime righe della sinossi: in un lontano futuro in cui la nostra Terra non è più abitabile, gli umani hanno colonizzato gli altri pianeti e lune e, unendosi alle Incarnazioni Stellari, sono nati i Signori Planetari. Sia Incarnazioni che Signori possiedono poteri legati alla stella o al pianeta che incarnano.
Il tutto è corollato da intrighi tra corti, che siano di stelle o di pianeti, e da una minaccia più oscura: i Nox, il cui obiettivo è distruggere la Via Lattea con l’aiuto del Padrone dei Buchi Neri e… potete subito intuire quale corpo celeste rappresenti.

Il libro si apre con Ambrosine, Incarnazione della stella Vega, che viene promessa in sposa a Harald, figlio del Signore di Giove. Ma, tra un incidente diplomatico e l’altro, in pochi giorni Ambrosine si ritrova sposata a forza con Edward, il fratello di Harald, e… orfana! E come se non bastasse, Edward non è niente di meno che il nuovo Padrone dei Buchi Neri.

I temi principali

Per la maggior parte del libro ci viene mostrato come Edward domini e venga dominato dai suoi nuovi poteri, come questi lo spaventino ma allo stesso tempo lo facciano sentire invincibile. Edward sviluppa una sorta di doppia personalità: dolce, protettivo – e a tratti possessivo – con la sua amata Ambrosine; e diretto, scontroso e violento contro chiunque altro gli si pari contro.

L’opera ci parla anche di lutto, e lo fa abbastanza bene. Ambrosine ci mette del tempo ad accettare la perdita dei suoi genitori: all’inizio proverà semplicemente a ingoiare quel profondo dolore, per poi doverlo riaffrontare più avanti, in seguito a un evento davvero commovente.

Oltre a ciò, l’opera ci racconta anche di famiglia, di doveri e di destino, nuove amicizie ma soprattutto nuovi amori. Seguiremo due coppie principali: quella di Edward e Ambrosine, e quella di Harald e Clarisse, un’altra Incarnazione Stellare. Se il secondo duo sprizza genuinamente amore e speranza da tutti i pori, il principale l’ho trovato più forzato e ripetitivo.

Dei personaggi problematici

Ambrosine e Edward si ritrovano legati a forza e sembrano accettarlo rapidamente, dichiarandosi amore incondizionato forse fin troppo presto. Come se si conoscessero da sempre, la dinamica della coppia riguarda perlopiù il consolare Edward dopo l’ennesima perdita di controllo sui suoi poteri; occasionalmente è Ambrosine a essere consolata.
Per il resto tra i due non avvengono particolari scambi che li portino a conoscersi meglio o a esplorarsi a vicenda, ristagnando sempre nelle solite sequenze citate sopra.

E ciò è un peccato perché entrambi sono personaggi complessi, di cui c’è molto da mostrare e da comprendere, e sarebbe stato bello vedere in che modo le forze di lui compensavano le debolezze di lei e viceversa. Ma forse tutto ciò è riservato al seguito.

Le ambientazioni immersive, o quasi

Un altro punto forte di Per Aspera Ad Astra sono sicuramente gli scenari. Veniamo catapultati nello spazio infinito e cosparso di stelle, lasciandoci la possibilità di immaginare vaste galassie e viste mozzafiato a bordo delle astronavi. Anche dei pianeti e delle lune su cui i protagonisti sostano abbiamo descrizioni vivide, soprattutto del piccolo pianeta Atala, un vero angolo di paradiso.

Se i pianeti sono ricchi di dettagli scenici, sono però vuoti di vita. Più volte ci vengono menzionati i popoli umani che abitano lune e pianeti, ma non ci vengono quasi mai mostrati. I protagonisti si aggirano principalmente all’interno delle loro fortezze o astronavi e soltanto in un’occasione possiamo vedere una città, seppur di sfuggita. Così sembra quasi che l’universo sia popolato unicamente da Incarnazioni Stellari e Signori Planetari, e che gli “altri umani” siano solo un contorno.

Per Aspera Ad Astra: un buon esordio

Per Aspera Ad Astra è stata una piacevole scoperta, ma forse mi aspettavo qualcosa di più.
Le premesse per una storia coinvolgente e ambiziosa ci sono tutte: astri viventi, cospirazioni tra le corti, viaggi interplanetari, un conflitto alle porte e la nascita di nuovi e forti legami. Le basi sono solide, le ambientazioni e gli intrecci narrativi sono promettenti, la storia non può che migliorare.
Nel complesso il libro è un buon esordio nel mondo letterario per la scrittrice, che ha tutte le potenzialità per regalarci avventure e personaggi memorabili e non le resta che affinarle.
Mentre aspettiamo il seguito, fatemi sapere nei commenti se lo avete già letto!

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Cactus

Classe 2001, programmatrice e scrittrice accanita. Amo il fantasy e l'horror, osservare le persone, raccontare storie e vivere le mie.

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