Premio Arcimago: il nuovo torneo che ha ipnotizzato il fantasy italiano

da | Apr 3, 2024 | Approfondimenti

Questo 2024 si è aperto con la prima edizione del Premio Arcimago, la competizione letteraria a tema fantasy organizzata da Rotte Narrative. Nonostante le alte aspettative, sono bastati pochi mesi a mettere in luce molte e gravi falle in questo evento.

Il Premio Arcimago

Il Premio Arcimago è un premio letterario rivolto agli autori di fantasy in lingua italiana, organizzato da Rotte Narrative di Livio Gambarini.

Cos’è Rotte Narrative? In realtà non abbiamo trovato da nessuna parte una definizione esatta di cosa sia, nemmeno sul sito dedicato. Il personal branding di Livio Gambarini, scrittore, docente e writing coach? Oppure un’azienda che offre servizi editoriali e corsi di scrittura, con un team esperto del settore? Forse un mix dei due.

In ogni caso, secondo Rotte Narrative, in Italia mancava un premio letterario per valorizzare i romanzi fantasy inediti di qualità. Un modo per far arrivare i manoscritti più meritevoli sulle scrivanie dei migliori editor di narrativa fantastica. Il Premio Arcimago nasce dunque per risolvere tutti questi problemi e per permettere agli scrittori fantasy di raggiungere i risultati che meritano.

Sembra tutto idilliaco, ma…

I problemi principali

Nonostante l’idea di un concorso letterario dedicato al fantasy sia brillante, i problemi riscontrati sono tanti:

  • Sistema di votazioni complesso e oscuro
  • Cambio dei criteri di selezione in corso
  • Trasparenza a pagamento
  • Torneo come operazione di facciata per pubblicizzare servizi editoriali

Queste problematiche verranno approfondite nell’articolo. Iniziamo!

Com’è andata la diretta con gli esiti della fase 2

La diretta, svoltasi lo scorso lunedì 25 marzo sul canale YouTube di Rotte Narrative, è durata più di due ore. Gambarini si è preso il suo tempo per pubblicizzare i suoi corsi di scrittura e servizi editoriali, e per annunciare che a breve il manuale di stile di Rotte Narrative sarà di nuovo disponibile all’acquisto. Il modo migliore per scalare la torre d’avorio.

Si prosegue con una ventina di minuti di retorica sul percorso dello scrittore:

Il giudizio unico e più importante da considerare non è quello dei vari giudici del premio Arcimago, bensì quello del pubblico che leggerà il vostro romanzo una volta pubblicato.

Gambarini spiega cosa sta dietro al concorso: la volontà di spingere gli scrittori fuori dalla comfort zone. Le critiche e i complimenti arriveranno e i partecipanti se li porteranno a casa in modo del tutto sincero, e questo è quanto più prezioso possa esserci per un autore che vuole intraprendere un percorso in questo settore. Perché una lode è un doblone, e una critica è la mappa di un tesoro.

Se le cose stanno davvero così, perché Rotte Narrative ha costruito un complesso sistema di votazioni che rende il voto dei lettori assolutamente irrilevante?

Influencer: idea innovativa, pessima esecuzione

L’idea di coinvolgere gli influencer nel processo di valutazione e discussione delle opere in gara è senza dubbio innovativo e coinvolge i lettori a partecipare e confrontare, oltre che dare la possibilità a tutti di raggiungere un pubblico più ampio. Certamente un ottimo modo di rivitalizzare la discussione letteraria sui social media.

La mancanza grave di questo approccio è stata però l’assenza di coesione: inevitabilmente i vari influencer hanno votato secondo criteri personali e solo un numero limitato di opere, introducendo quindi un alto grado di aleatorietà, che ha costretto Rotte Narrative ad adottare misure correttive di inevitabile complessità (vedi sotto). Inoltre certi influencer hanno dato (intenzionalmente o meno) più spazio ad alcune opere che ad altre, sbilanciando le votazioni. Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, alcuni influencer si sono resi disponibili a condividere pareri personali e considerazioni con gli autori partecipanti, mentre altri non hanno fornito alcun tipo di feedback costruttivo. Questo ha generato situazioni in cui alcuni autori non hanno di fatto ottenuto nulla dall’aver superato la prima fase, se non un crunch disperato per un’ultima revisione nella speranza di qualificarsi.

Un sistema di valutazione oscuro

Durante una parentesi lunga quasi quaranta minuti, Gambarini ci spiega le politiche di trasparenza e anti-broglio che sono state adottate durante lo scrutinio dei voti della fase 2. Prima di tutto, la lista completa degli influencer non è stata divulgata, così come le opere a loro assegnate. Alcuni partecipanti hanno scritto in privato agli influencer, ma queste infrazioni del regolamento sono state segnalate prontamente al team di Rotte Narrative.

Inoltre è stato compilato un indice di severità dei giudici — sono stati applicati dei correttivi a cluster in cui erano presenti giudici particolarmente severi — ed è stata fatta una “ponderazione” con “piccolissimi bonus” ai progetti che avevano preso tre e quattro punti dai giudici in prima fase. Quest’ultimo correttivo ha risolto tutti i pareggi.

Sulla trasparenza… a pagamento

“Spero che si inneschino i meccanismi di cui il settore ha bisogno” risponde Gambarini al commento di un utente che ringrazia ​​per le possibilità concesse dopo tanti anni di ingiustizie.

Ma i punteggi verrano pubblicati? Gambarini risponde che non è possibile fare un release indiscriminato dei voti. Che non sarebbe sano fare una disclosure non spiegata. I voti resteranno però visibili al team interno. Chiaramente rimane l’occasione di confrontarsi con gli editori interni di Rotte Narrative in una consulenza privata, ma secondo Gambarini non è elegante fare full disclosure di come sono andati tutti gli altri. Meglio prenotare un’ora di consulenza a pagamento per consultare l’andamento dei propri voti.

Operazione: Marketing

Come avrete già potuto intuire dai paragrafi precedenti, l’insistente menzione dei servizi editoriali e il rilascio di informazioni dietro pagamento sono due esempi che ci fanno intuire che questo torneo non sia altro che una trovata commerciale per riempire le tasche di Rotte Narrative.

Badate bene: i tornei letterari tradizionali non sono emblema di purezza; questi vengono infatti organizzati proprio dalle grandi case editrici per risparmiare tempo e risorse sulla ricerca di nuovi autori promettenti. Questo però non sembra la priorità del team di Rotte Narrative, che sfrutta ogni possibile occasione per piazzare i propri servizi editoriali.

In questo senso, l’Arcimago non serve a trovare nuovi talenti letterari, ma a tracciare una linea tra chi ce l’ha fatta e chi no, puntando sul senso di inferiorità e di rivalsa del secondo gruppo (generalmente più ampio del primo) per vendere consigli e corsi. Il pubblico pagante a cui puntano non è quello dei lettori, bensì quello degli aspiranti scrittori insicuri o inesperti che pensano di poter acquistare un biglietto per il successo.

E se questa conclusione vi sembra eccessivamente maligna, chiedetevi: voi partecipereste a una gara di scavo buche organizzata da un’azienda di vanghe?

Per concludere…

Una scuola di scrittura che vuole mettersi in contrapposizione con la stantia editoria italiana non può usare pratiche disoneste e predatorie come queste se non vuole immediatamente minare la propria credibilità.

Se, come dice Rotte Narrative, “una lode è un doblone e una critica è una mappa del tesoro”, Gambarini rischia di diventare il kraken, che attende sommerso i navigatori ignari e senza direzione.

— Lo Staff

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Clockwork

Fisico teorico fallito che prova a scrivere e insegnare. Sinistroverso, controverso e... mi sono perso.

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