Miliardi di Tappeti di Capelli: la meraviglia del ricordo

da | Mar 12, 2025 | Recensioni, Fantascienza

C’è ancora, nel nostro 2025 fatto di social media e acquisti online, lo spazio per essere sorpresi da una cosa strana trovata su uno scaffale, come Miliardi di Tappeti di Capelli?

Da italiano oltralpe che si sposta continuamente, leggere libri fisici è per me un’abitudine difficile da mantenere per motivi logistici, ed è da quasi dieci anni che leggo felicemente in formato digitale. Eppure la biblioteca locale, che sto frequentando sempre più spesso, mi ha gentilmente invitato a recuperare quest’abitudine, complice l’autore tedesco Andreas Eschbach.

Il titolo in italiano è ben più strano della versione inglese che ho letto (The Carpet Makers), ma la sorpresa non è stata né quello né la copertina didascalica. Questo romanzo di fantascienza, nonostante l’età quasi pari alla mia, mostra il potere che un libro può ancora avere di meravigliare, nel senso più puro del termine.

Il protagonista muore

E non è uno spoiler: il primo capitolo introduce un personaggio che rispetta tutti i canoni di un protagonista: erede di una famiglia di tessitori di tappeti di capelli, egli non vuole continuare l’attività del padre e desidera invece studiare e viaggiare attraverso i pianeti dell’Impero.

Sempre nello stesso capitolo, egli muore.

In meno di venti pagine il romanzo lacera ogni aspettativa che possiamo avere su un romanzo di fantascienza: siamo su un pianeta quasi feudale, pieno di superstizioni, miti sull’autorità e tradizioni incomprensibili; nel navigare questo mare di elementi instabili e nuovi, non ci accompagnerà un protagonista dai forti valori morali. Siamo soli, buttati in questo universo incomprensibile con una sola domanda:

Perché i tessitori intrecciano tappeti di capelli?

Un giallo planetario contro il potere

Capitolo dopo capitolo seguiamo diversi personaggi che si scontrano con questo mistero portante, tutti in qualche modo coinvolti nella tessitura e nel commercio di questi tappeti senza mai però essere consapevoli del meccanismo imperiale e planetario del quale sono partecipi. Seguiamo promesse spose e padri delusi, mercanti di tappeti ed esattori di tasse, insegnanti di musica e falsi profeti, esploratori imperiali e archivisti di corte, ciascuno dei quali narra una propria parte di storia ma facendo capolino anche nelle storie narrate da altri.

Lentamente, un tassello alla volta, il mistero prende forma; una forma grande come la galassia che l’Impero domina, più grande di ogni singolo personaggio; i fili narrativi si intrecciano con eleganza e maestria nel tessere a tutti gli effetti un giallo contro il potere. Ogni narratore racconta non solo del proprio rapporto con i tappeti di capelli e i pianeti sul quale vengono intessuti, ma anche come si relazionano col potere (familiare, economico, religioso, imperiale, militare) che a turno impone o vincola le loro decisioni.

Man mano che seguiamo i resoconti dei personaggi ci avviciniamo sempre di più al cuore pulsante dell’Impero, alle sale del potere che impone questo ordito galattico. Più impariamo sui famigerati tappeti di capelli e più il mistero diventa fitto e intricato, in un crescendo di tensione che viene risolto in un finale maestoso e orchestrato con grande minuzia di dettagli.

È una storia di storie, in cui ognuna ha una propria trama che si inserisce in un ordito più grande, che però non si sviluppa, anzi: esso è già stato sviluppato ma dimenticato, ed è stato segregato in un passato lontano al quale nessun personaggio ha speranza di accedere. Il lettore viene lentamente guidato verso la riscoperta dell’intreccio narrativo a piccoli passi, scoprendo uno a uno gli elementi di questa galassia che non perde mai la propria umanità.

L’essenza di una storia

Come abbiamo già raccontato nella nostra recensione di Casa di Foglie, definire cos’è un libro non è affatto facile.

Miliardi di Tappeti di Capelli complica ed esalta questa concezione in un modo ancora diverso: esso è al limite tra fantasy e fantascienza, tra il romanzo e la raccolta di racconti, tra narrativa e studio antropologico speculativo. Un libro unico nel suo genere che mostra in quanti modi sia possibile raccontare una storia, strappando il velo dei tropi che oggi sembra diventato impossibile da superare.

La meraviglia di questo romanzo risiede infatti non nello scoprire, ma nel ri-scoprire; scavare tra eventi e dettagli che sono stati perduti, nascosti o dimenticati in una galassia vastissima e che si sono stratificati fino a dar vita a un sistema complesso che nessuna storia lineare potrebbe mai raccontare con eguale efficacia. Ironicamente, trovare questo libro nella pila di altri romanzi di fantascienza sembra, col senno di poi, parte di questa ri-scoperta di un autore geniale, eppure dimenticato.


Qual è stata l’ultima volta che un libro sul quale non avevate aspettative vi è saltato in mano e vi ha lasciato a bocca aperta?

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Clockwork

Fisico teorico fallito che cerca di insegnare e scrivere fantascienza e fantasy, saltando nel tempo tra neolitico e solarpunk italiano. Mastodoniano imperterrito. I miei scarabocchi sono passati per Novilunio, Cohibeo, Neutopia, Solarpunk Italia e Symphonies of Imagination.

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