Morning Star è un romanzo di fantascienza incredibile e travolgente

da | Ago 6, 2024 | Recensioni, Fantascienza, Fantasy

Con Morning Star Pierce Brown è riuscito in un’impresa titanica, in cui tanti prima di lui hanno fallito rovinosamente: dare ai propri lettori una vera e propria gemma della letteratura del genere, che riesce a imporsi come migliore entrata nella serie, concludendola nel migliore dei modi. Il perché Morning Star sia un romanzo “perfetto” lo spiegherò di seguito, un passo alla volta, senza lesinare sui dettagli. Non farò tuttavia spoiler sul contenuto del romanzo stesso, che voglio sperimentiate in prima persona, ma darò per scontata la lettura dei primi due volumi della trilogia originale di Red Rising – di cui potete trovare la nostra recensione: Red Rising e Golden Son.

La Trama

Combattimento ad alta quota con gravBoots e PulseArmor.

Dopo la drammatica e sconvolgente conclusione di Golden Son, Darrow ha perso tutto: la donna che ama, gli amici, il proprio mentore, la libertà, e la speranza.

Morning Star si apre dunque con momenti pieni di angoscia, senso di sconfitta, e rassegnazione. La prigionia del protagonista rispecchia lo stato d’animo di chi legge, che non può fare a meno di sentirsi distrutto come Darrow, ma se lui non è disposto a cedere non lo faremo nemmeno noi. Così, dopo mesi e mesi di torture subite per mano dello Sciacallo nella sua apparentemente inespugnabile cittadella-fortezza di Attica, Darrow vedrà finalmente la luce: qualcuno è venuto per lui.

Dopo una rocambolesca scena di fuga, in cui Brown ci delizia con alcune meravigliose sequenze d’azione ricordandoci così che stiamo leggendo Red Rinsing, Darrow riesce a sfuggire dalle grinfie dei suoi carcerieri, insicuro di cosa lo aspetti, ma deciso a scoprirlo.

La storia dunque vedrà Darrow ricongiungersi a ciò che resta delle forze ribelli dei Figli di Ares e i pochi simpatizzanti superstiti; qui faranno la loro comparsa alcuni personaggi a noi noti, alcuni dei quali ci faranno sorridere dalla contentezza e sospirare di sollievo – Non tutto è perduto!

La Società è incrinata, ma gli Oro sono ancora in controllo, anche se questo è possibile solo grazie a un precario sistema di equilibri che potrebbe andare in frantumi se colpito nel punto giusto… e Darrow punterà proprio a questo, raddoppiando i propri sforzi e rincarando la dose: che la guerra sia totale, che gli Oro si massacrino a vicenda e muoiano insieme agli altri Colori che tanto disprezzano. Ma per farlo Darrow dovrà trovare nuovi alleati, e l’occasione potrebbe trovarsi nelle profondità del Sistema Solare, lontano dal Nucleo che conosce e odia. Cercando egli stesso un pericoloso e instabile accordo, Darrow si metterà nelle fauci del drago, sfidandolo a divorarlo o a lottare insieme a lui.

Ma la tensione non è solo legata alla politica interplanetaria, bensì anche alle relazioni fra questi personaggi che abbiamo imparato a conoscere e amare, temere e rispettare, odiare e disprezzare. Naturalmente le cose non vanno sempre per il meglio: ci sono incomprensioni, litigi, divergenze di vedute e ideali, lutti. Ma attraversando tutte queste avversità i nostri protagonisti ne escono più forti, saggi, uniti, e determinati che mai.

Il Worldbuilding

La Gerarchia dei Colori nella Società di Red Rising.

Forte delle fondamenta gettate in Red Rising e soprattutto in Golden Son, Pierce Brown si permette di espandere il suo universo narrativo, facendoci interagire ulteriormente con le diverse realtà e culture che lo popolano.

Nel corso di Morning Star conosceremo da più vicino gli Ossidiana, il cui principale esponente fino a ora è stato il terribile gigante Ragnar Volarus, Marchiato dal cuore d’oro. Vedremo infatti la sua terra natale e quella di molti dei suoi fratelli e sorelle guerrieri: i poli di Marte. Qui scopriremo come mai questi vichinghi spaziali hanno una regina – madre dello stesso Ragnar -, perché la loro società si struttura in modo matriarcale, e perché temono e rispettano tanto gli Oro, tanto da vederli come dèi! Il terribile operato degli Oro e del loro splendido ingegno senz’anima li mostrerà come plasmatori di culture, artefici di religioni e artisti di menzogne. Oltre che vanagloriosi individui fin troppo spesso pieni di sé.

Ma viaggeremo ben più lontano, raggiungendo corpi celesti non altrettanto benedetti dalla luce del nostro Sole. I Signori dell’Orlo e delle Lune che lo costellano ci faranno conoscere una nuova, diversa tipologia di Oro rispetto a quella conosciuta finora. Meno edonisti e viscidi dei propri cugini del Nucleo, sono probabilmente più vicini agli Oro Ferro dei tempi andati – i gloriosi e fieri condottieri che hanno combattuto per staccarsi dai governi terrestri e poi domare l’ancora inospitale Sistema Solare.

I Raa di Io sono alcuni fra i più temuti e rispettati Oro della Società, nonché detentori di un parziale monopolio della produzione navale di metà del Sistema, e quando la guerra verrà a battere allo loro porta anche essi dovranno sollevarsi e prendere parte allo scontro. Onoreranno gli accordi presi con i disprezzati parenti del Nucleo, ma con i quali condividono il Colore? O vecchi rancori e nuove ambizioni li spingeranno oltre il confine delle loro stesse convinzioni?

Brown ci diletta con questo ampliamento dell’intreccio politico-sociale che definisce la Società, e consolida il suo universo come degno di nota nello spazio delle più grandi Space-Opera di sempre.

I Personaggi

Sevro in ricognizione per Darrow.

Le cose si fanno scottanti.
Come forse ricorderete dalle mie precedenti recensioni di Red Risng e Golden Son, ho sempre trovato che questa sezione fosse la più critica negli scritti di Pierce Brown. È quindi riuscito in questa terza iterazione a trovare il giusto equilibrio e a concedere adeguato spazio ai suoi personaggi per sbocciare?
Sì, ce l’ha fatta. Ma non stappate ancora lo Champagne, andiamo un attimo con calma…

Darrow, il nostro caro protagonista, è finalmente qualcuno con cui si riesce a empatizzare a pieno o quasi: la sua causa adesso ci è più vicina, il suo dolore è condiviso, la sua speranza di farcela e vedere il sole sorgere su un mondo non più schiavo dagli Oro è anche nostra. L’affetto che prova per la sua famiglia, per gli amici e compagni del suo viaggio ci mette sullo stesso piano, facendoci realizzare quanto siamo arrivati lontani, quanto c’è da perdere, ma quanto sia necessario rischiare tutto ancora una volta per arrivare dall’altra parte dell’abisso.

Non sarà perfetto, né forse lo sarà mai, ma va bene così. Darrow è un solido protagonista, divertente da seguire, con una mente e uno spirito chiaro e definito, che ci tiene ancorati alla pagina, fino all’ultima svolta, ansiosi di scoprire la fatidica prima parola là in alto a sinistra. E in Morning Star, qualora non fosse già successo in Golden Son, ci emozioniamo insieme e con lui.

Per fortuna, in Morning Star ci sono momenti in cui anche personaggi secondari hanno occasione di splendere, nel bene e nel male. Lo Sciacallo rimane un antagonista caotico e agghiacciante, incarnazione di una mente malata e malvagia come poche, agente di un caos capriccioso come il ragazzino che lo causa. In Morning Star darà ulteriore, e forse definitiva, prova di quanto sia disposto a fare per assecondare i propri desideri e capricci.

Roque incarna una figura meravigliosamente tragica: un tempo amico e alleato, ora nemico mortale. Il suo genio tattico offre allo schieramento di forze del Nucleo un Generale in grado di ribaltare le sorti del conflitto, oltre che creare abbondanti occasioni per un confronto più personale e intimo.

Romulus au Raa, capofamiglia Signore di Io, ci intriga con i suoi modi e la sua evidente profonda cultura, oltre che al suo stile di vita spartano e onorevole fino all’ultimo.

Ragnar si mostra per essere più del Marchiato seminatore di morte che è diventato nelle mani dei Signori della Guerra del Nucleo, a partire della sua sensibilità e affinità con i bambini, poi il suo desiderio di liberare tutti gli altri Ossidiana, portandoli alla conquista di una libertà ormai dimenticata.

Sevro rimane fino all’ultimo il lealissimo compagno di Darrow, sempre disposto a rischiare la propria pelle per gli amici e per la causa. Dimostra inoltre di essere più sfaccettato di quanto forse era parso in passato, mostrandosi nei suoi fallimenti, le sue mancanze, e anche i suoi momenti di crescita.

Virginia forse è il personaggio secondario che ha meno spazio in questa storia – per un motivo valido, ma resta un dispiacere non potere assistere da vicino al compimento del suo arco narrativo.

Aja è la terribile e meravigliosa incarnazione di un Oro che ha fatto della guerra la propria arte. Spietata e micidiale, Aja porta con sé un aura in grado di intimorire anche i più saldi di cuore. Quando si arriva a confrontarla, la tensione è alle stelle. Non da meno è il momento dell’inevitabile faccia-a-faccia con Octavia au Lune, Sovrana della Società, ma non oso aggiungere altro, citerò soltanto un adeguato “Caaaaaaazzo!

Persino il tormentato Cassius si fa valere in questo romanzo conclusivo della trilogia, e non esige rispetto solo per le strabilianti doti di scherma, bensì per una maturazione e crescita del personaggio soddisfacente e ben architettata.

Si può quindi dire che ognuno ha un proprio arco narrativo, che si sviluppa e conclude – talvolta prematuramente – in modo soddisfacente e ben presentato. È innegabile però che Darrow resti la personalità più importante e dominante della storia, complice il suo POV in prima persona; non penso sia un male, ma è un astro talmente luminoso da offuscare la luce di chiunque altro.

Stile, Ritmo, Prosa

Pierce Browm schiacciato da copie di Morning Star

Brown non si smentisce: azione al cardiopalma, duelli all’ultimo sangue, battaglie roboanti fra campi di asteroidi, in orbita sopra lune, nelle vie accalcate di città, e colpi di scena in grado di tenerti costantemente sulle spine, il tutto presentato in un pacchetto pressoché senza fallo.

La prosa ormai è solida e sicura del proprio stile: secco, asciutto, crudo, e coinvolgente. Ciò nondimeno non stanca né infastidisce mai. Leggere Morning Star è un piacere, anche se nel farlo siamo sempre con il batticuore!

E se il ritmo a rotta di collo di Golden Son mi aveva fatto preoccupare di non potere essere mantenuto o superato con successo, il terzo romanzo della saga mi ha rassicurato e deliziato trovando una propria via di mezzo. È sicuramente adrenalinico e veloce, ma sa anche prendersi dei momenti di respiro, in cui ci si può caricare per il grande salto… E i pay-off ne valgono sempre la pena, altroché!

Pensieri in chiusura: Tiriamo le somme!

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Morning Star è la migliore entrata in tutta la serie di Red Rising, tetralogia sequel inclusa, e personalmente non ho dubbi al riguardo. Meno sconvolgente di Golden Son, è però più maturo ed emozionante, e riesce a raccogliere tutte le vicende e personaggi che animano questo universo per poi condurli verso una conclusione epica, spaccamascella, tesissima, e tanto, tanto soddisfacente. Se si ama questa storia, non penso sia possibile restarne delusi.

A cercare il pelo nell’uovo, si può dire che la prima metà del romanzo è forse un po’ più lenta del necessario, ma considerato il finimondo che ci ritroviamo tra le mani più avanti, è forse un bene non arrivare stremati prima dello scatto finale.

Aggiungo che Morning Star chiude elegantemente la prima trilogia di Red Rising, permettendo a un lettore sazio e contento di chiudere il libro col sorriso e andare avanti; ma le briciole seminate lungo la via e il finale scelto dall’autore permettono con grande naturalezza di scivolare nella serie sequel, con anzi grande curiosità e interesse. Per chi volesse di più, Iron Gold è il romanzo da leggere per sapere come la vicenda evolverà a molti anni dalla conclusione della trilogia, seguendo per la prima volta POV multipli di nuovi personaggi.

Morning Star, signore e signori, è un libro incredibile, che ha cementato la serie di Pierce Brown come una delle mie preferite di sempre. Emoziona, affascina, strabilia, eccita, e soprattutto diverte come nient’altro che io abbia mai letto. Fatevi un favore, dunque, leggete Red Rising, dategli un’occasione. Scommetto che non ve ne pentirete.
Alla prossima!

9,25/10
Hail Reaper, Hail Libertas!

Se siete curiosi di recuperarvi altre recensioni della serie di Red Rising vi basta un semplice click: Red Rising, Golden Son.

<a href="https://www.edizioninovilunio.it/author/axel-mp/" target="_self">Axel M. P.</a>

Axel M. P.

Studente di Scienze della Comunicazione, amante della Letteratura e del Cinema, che punta a diventare autore a tempo pieno. Che faticaccia...

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