Recensione di Ora i Maestri Muoiono di Flavio Torba

da | Gen 15, 2025 | Recensioni, Fantascienza

Chi segue l’ambiente della fantascienza italiana ha sicuramente sentito del grande dibattito in seguito alle interviste di Franco Forte sulle decisioni di Urania di pubblicare solo autori da oltralpe. Avrei voluto partecipare attivamente alla discussione, ma nonostante sia stato sin da bambino un appassionato del genere ho realizzato di non conoscere alcun autore italiano. Mi sono dunque posto il proposito di leggere autori italiani di fantascienza lungo il 2025, per provare a riaccendere una discussione quanto mai necessaria sulle idee e sulle pratiche narrative che gli autori rimasti offrono in questo decennio.

Sono partito da Flavio Torba, finalista del Premio Urania 2022 col romanzo Stupenda Creatura Idiota (edito Delos Digital). Siccome una recensione di questo romanzo è già stata fornita da Franco Ricciardiello sul suo blog, ho deciso invece di leggere un suo racconto lungo del 2021, intitolato Ora i Maestri Muoiono. Ecco dunque la mia interpretazione di questo racconto.

Cosa mi ha colpito

Nonostante sia uno dei primi racconti lunghi pubblicati da Torba, sono stato piacevolmente sorpreso dalla prosa: dettagliata e talvolta tecnica, ma mai confusionaria né banale. I dialoghi sono estremamente realistici e trasmettono molto bene i dubbi e i tentativi di infondersi sicurezza dei due protagonisti, il Dr Benway e Snide, che arrivano sul pianeta alieno Anubis per svolgere una missione per la quale non sembrano adeguatamente preparati né fiduciosi. Ho particolarmente apprezzato i riferimenti dei personaggi al mondo agricolo: un ottimo esempio stilistico di come far sentire l’italianità senza che diventi ingombrante o sembri parodica.

Su tale pianeta incontrano alieni insettoidi che non comunicano mai davvero con loro; mi ha dato la sensazione di essere veramente di fronte a qualcosa di insondabile e inconoscibile. Indirettamente e attraverso le scarne interazioni del Dr Benway con questi anubiani apprendiamo il significato della missione:

Spoiler
I protagonisti sono vittime sacrificali, offerte agli anubiani come carne da macello per il loro intrattenimento in un’arena di combattimenti mortali in cui Snide è già morto.

Cosa NON mi ha colpito

In quanto leguiniano, un elemento che avrei voluto vedere più esplorato è quello della società anubiana, della quale invece vediamo solo una prigione e un’arena. Sarebbe stato uno sforzo immaginativo molto potente mostrare come gli anubiani comunicano tra loro, quali sono i loro valori e le loro relazioni con la Terra e con i terrestri. Ma dopotutto la forma del racconto lungo limita fortemente gli aspetti che si possono mostrare.

Il finale inoltre lascia un po’ l’amaro in bocca: non viene spiegato il motivo per cui i protagonisti sono stati chiamati su Anubis, se fosse a causa di un accordo politico prestabilito o l’esito di un’imboscata interstellare ai loro danni. La tragica ambiguità della sorte del Dr Benway lascia molte domande in sospeso; un finale aperto che è certamente molto suggestivo ma non tra i miei preferiti.

Tematiche cardine

L’idea più potente, e quella che mi ispira a scrivere storie di questo genere, è il rapporto ambiguo con una specie fondamentalmente inconoscibile. Se il tropo degli alieni è generalmente esplorato in funzione di un’invasione su larga scala o comunque una minaccia posta alla Terra su suolo terrestre, l’inversione realizzata da Torba è stata particolarmente interessante: gli umani sono prigionieri in terra aliena, e non sappiamo perché né come uscirne.

Spero che altri autori italiani si facciano carico in futuro di affrontare questo tema molto complesso e coraggioso (possibilmente Torba stesso!): come interagire in modo non mutuamente dannoso con una specie con la quale la comunicazione non è una strada praticabile?

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Clockwork

Fisico teorico fallito che cerca di insegnare e scrivere fantascienza e fantasy, saltando nel tempo tra neolitico e solarpunk italiano. Mastodoniano imperterrito. I miei scarabocchi sono passati per Novilunio, Cohibeo, Neutopia, Solarpunk Italia e Symphonies of Imagination.

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