Quando sei tra i corvi è il primo libro della nuova saga di Veronica Roth. Ammetto che quando l’ho iniziato non mi ero resa conto che l’autrice fosse la stessa della saga di Divergent. Nonostante non avessi particolarmente apprezzato Divergent, ai tempi, ho deciso di dargli comunque un’opportunità. E sono stata molto felice di averlo fatto, perché il libro mi è piaciuto davvero tanto.
Vi avverto che il romanzo presenta molte scene forti e crude. Ci sono un paio di scene che ho quasi saltato, perché troppo violente per me. Questo è un libro per stomaci forti.
Iniziamo con la recensione!
Un urban fantasy con una premessa originale
Quando sei tra i corvi è un urban fantasy che pesca a piene mani dal folklore slavo, in particolare da quello polacco.
Ora, ammetto di non conoscere molto bene la mitologia e il folklore slavo, quindi non posso dire quanto sia accurata questa rappresentazione, ma l’ho trovato comunque molto interessante.
La storia è ambientata ai giorni nostri negli Stati Uniti, nella città di Chicago.
Ammetto che all’inizio vedere queste creature che vivono in un contesto urbano, soprattutto negli Stati Uniti, è stato un po’ straniante. Anche perché mi aspettavo un’ambientazione completamente diversa. Mi aspettavo che il libro fosse ambientato nell’est Europa, magari proprio in Polonia. Specifico che ho comprato il libro praticamente a scatola chiusa, quindi non sapevo quasi nulla di ambientazione, storia e personaggi. Ma chissà che cosa ci riserveranno i prossimi libri: magari i personaggi si sposteranno ed esploreremo anche ambientazioni diverse!
D’altra parte, l’autrice ha giocato con l’ambientazione in modo intrigante. Sono infatti presenti molte creature ispirate al folklore slavo e una caratteristica importante è che tutte si cibano di diverse emozioni umane. Per fare qualche esempio, troviamo strzygi, zmory, rusalki, lešie.
Dato che queste creature si sono adattate al contesto urbano, hanno trovato dei modi per sopravvivere e nutrirsi, nascoste agli occhi degli umani. Le diverse famiglie portano avanti attività che gli permettono di nutrirsi delle emozioni negative. Per fare un esempio, la potente famiglia di strzygi, creature che si nutrono di rabbia, manda avanti un centro di combattimenti clandestini in cui è semplice raccogliere questa emozione e nutrirsi.
Protagonisti legati dal destino
Quando sei tra i corvi segue le vicende di due protagonisti principali.
Il primo si chiama Dymitr ed è un cavaliere dell’Ordine. La sua famiglia appartiene a una stirpe che sacrifica la propria anima per poter uccidere i mostri. Ma la sua missione adesso è diversa ed è molto più rischiosa: Dymitr è determinato a trovare la Baba Jaga. Anche chi non è appassionato di folklore slavo conoscerà la figura della Baba Jaga: in questo libro è ritratta come la più potente delle streghe e ha una posizione di grande potere nel sottobosco di creature magiche a Chicago.
La seconda protagonista si chiama Ala e invece è una zmora: una creatura che si ciba della paura degli umani.
La sua famiglia è afflitta da una maledizione che le sta rovinando la vita, momento dopo momento, e che ha ucciso prima la cugina e poi la madre. Dymitr e Ala si ritrovano a collaborare. Infatti Dymitr offre una cura ad Ala in cambio del suo aiuto per trovare la Baba Jaga.
Un altro dei personaggi principali è Niko, un rarissimo strzyga (di solito le strzyga sono solamente donne) che si nutre di rabbia. In particolare mi è piaciuto molto il rapporto fra Niko e Dymitr. Dato che la vicenda si sviluppa nel corso di 36 ore, naturalmente non è poi così approfondito, ma getta le basi per qualcosa di interessante e sono sicura che nei prossimi libri vedremo di più.
Il dolore: un tema che riaffiora in tutto il libro
Uno dei temi ricorrenti in questo romanzo è quello del dolore: ogni personaggio Infatti ha un rapporto diverso con il dolore. Per Dymitr il dolore è penitenza: lo utilizza come un modo per punirsi e anche per espiare le sue colpe. Il suo rapporto con il dolore è a tratti disturbante. Un altro tema importante è quello del rimpianto e di come le scelte che facciamo influenzano la nostra vita in modi che rimpiangiamo.
Il libro, pur essendo così corto, riesce a esplorare tutti questi temi in maniera eccellente.
Per concludere…
Sicuramente questo libro soffre il fatto di essere molto corto. Essendo pensato per essere una novella, sono circa 150 pagine e io l’ho letto in due giorni. Per me avrebbe giovato di qualche capitolo in più, anche solo per approfondire un pochino la psicologia dei personaggi, le loro motivazioni o anche solo qualche aspetto del worldbuilding.
Nonostante tutto, io ve lo consiglio! Voi l’avete letto?
0 commenti