Sfida di lettura 2024: Cuore del Sahel

da | Feb 2, 2024 | Recensioni

Come vi avevo anticipato qualche tempo fa, quest’anno ho deciso di fare una sfida di lettura un po’ diversa dal solito. Ne parlo in questo articolo: questa sfida vuole essere un modo per viaggiare con la mente ed espandere i nostri orizzonti.

Per i primi due mesi dell’anno avevo pensato di esplorare la letteratura africana. Sono partita dal Camerun con Cuore del Sahel di Amadou Amal Djaili come lettura di gennaio, che ho finito di leggere durante questi giorni. Iniziamo quindi con la recensione!

L’autrice

Djaili Amadou Amal è originaria del Diamaré, regione dell’estremo nord del Camerun in cui è ambientata la storia di Cuore del Sahel. Nasce nel 1975 da padre fulani – una delle etnie più diffuse in Camerun – e madre egiziana, e a diciassette anni viene costretta a sposare un uomo benestante. Dopo lunghe battaglie, riuscirà a ottenere il divorzio. Dieci anni dopo abbandona il secondo marito a causa delle violenze subite e al momento della rottura lui rapisce le loro due figlie per vendetta.

Questa storia, però, ha un lieto fine: Amadou Amal infatti riesce a trasferirsi nella capitale Yaoundè con le figlie e ottiene la propria indipendenza, che le permette anche di dedicarsi alla scrittura. Il suo primo romanzo, Walaande, l’arte di condividere un marito, ha un successo immediato e nel 2012 fonda un’associazione che promuove l’istruzione delle donne. Adesso vive a Douala insieme al suo terzo marito.

La trama di Cuore del Sahel

Il romanzo segue le vicende della giovane Faydé, che decide di lasciare il suo villaggio in montagna, dove vive con la madre Kondem e i fratellini, per andare a lavorare in città – le sue amiche, infatti, lavorano già da qualche anno come domestiche nelle case dei fulani benestanti a Maroua e tornano al villaggio per le festività cariche di doni per le proprie famiglie. Ma Kondem, che conosce bene le umiliazioni e la sofferenza a cui sono sottoposte le domestiche, non prende bene la notizia: non è disposta a lasciar andare sua figlia.

Faydé ricorda alla madre che non c’è futuro al villaggio, dove la terra è arsa, i raccolti sempre più scarsi, la sicurezza minata dall’incalzare di Boko Haram – un’organizzazione terroristica che attacca i villaggi, e massacra e rapisce innocenti. Il marito di Kondem, Douala, è sparito, nessuno sa dove sia, se rapito, arruolato da Boko Haram, oppure morto, e Kondem ha dei figli da sfamare, così Faydé parte per Maroua, dove inizia a lavorare come domestica per una ricca famiglia fulani.

Una storia molto intensa

La storia di Cuore del Sahel ci viene raccontata attraverso gli occhi di diversi personaggi. Faydé, che subisce umiliazioni quotidianamente da parte dei datori di lavoro e vive l’amore per la prima volta; Kondem che, rimasta al villaggio, lotta per sopravvivere e sfamare i figli; le amiche di Faydé, Srafata e Bintou. L’autrice riesce a creare un potente ritratto femminile, intrecciando anche le vicende dei padroni di casa, degli amici, dei parenti.

Lo stile di scrittura è asciutto e forse un po’ tiepido, ma è riuscito comunque ad emozionarmi, anche considerando il tipo di storia raccontata, che è piena di abusi e violenza. L’autrice riesce a farci empatizzare con la protagonista e anche con gli altri personaggi.

Ci troviamo di fronte a un romanzo di formazione: la protagonista, inizialmente una ragazza ingenua e insicura, si trasforma lentamente davanti ai nostri occhi. Una storia sull’importanza di non arrendersi mai, anche davanti alle ingiustizie.

Tutto quello che ho imparato sul Camerun

Devo ammetterlo, prima di leggere questo libro non conoscevo affatto il Camerun, se non per nome.

Le due principali religioni presenti in Camerun sono il cristianesimo e l’islam, ma sono praticate anche le credenze indigene tradizionali delle religioni africane e dell’animismo. Lo vediamo nel romanzo quando Kondem porta Faydé da Adaw, vecchio stregone che vive sulla montagna. Adaw è molto rispettato e nessun abitante del villaggio prende una decisione importante senza consultarlo.

C’è un divario fra ricchi e poveri molto forte. Le persone benestanti, addirittura, non si accorgono delle condizioni di povertà assoluta in cui versa il villaggio a soli 20 kilometri dalla città, dove Kondem lotta per sopravvivere e in cui non c’è elettricità o acqua corrente.

Il pagne è uno degli abiti tradizionali: si tratta di un indumento annodato intorno alla vita in uso nell’Africa sub-sahariana, che può essere utilizzato come gonna, toga, sciarpa, velo, turbante. Nel corso di Cuore del Sahel, infatti, la protagonista Faydé indossa spesso il pagne e ne riceve alcuni in regalo dai datori di lavoro.

Conclusioni

Per concludere, consiglierei assolutamente la lettura di Cuore del Sahel a chi cerca una storia di riscatto femminile e a chi vuole esplorare la letteratura africana. Intanto, io mi preparo a leggere Nostra Signora Del Nilo di Scholastique Mukasonga, il libro di febbraio.

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Mab

26 anni, nella vita mi occupo di grafica ma sono da sempre appassionata di scrittura. Amo il fantasy, la storia antica e i gatti.

2 Commenti

  1. Zia Ida

    Non ho letto il libro ma la tua recensione mi ha fatto venire voglia di farlo
    Impariamo da queste donne vessate dagli uomini e dalla vita che un cambiamento è possibile sempre e che la sorellanza dovrebbe essere la nostra forza

  2. Mab

    Contentissima che il libro ti ispiri, spero lo leggerai!!

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